Di cosa si occupa lo Psicologo?
La psicologia clinica è la disciplina che comprende l’insieme delle conoscenze e delle competenze psicologiche utilizzate per affrontare i problemi dell’adattamento e i disturbi del comportamento sul piano della prevenzione, della valutazione psicodiagnostica e dell’intervento psicologico.
Lo psicologo si occupa di:
- Individuare e spiegare le diverse forme di disagio psicologico delle persone, cioè la valutazione psicodiagnostica;
- Fornire interventi curativi;
- Prevenire l'insorgenza o il peggioramento degli stati di disadattamento e promuovere e favorire quelli adattativi e salutari.
Quando può essere utile richiedere una consulenza psicologica?
Quando ci sentiamo sopraffatti dagli eventi, o ci sembra che le cose dovrebbero o potrebbero andare diversamente da come vanno, allora può essere il momento giusto.
Il mio consiglio è quello di pensare allo psicologo come ad un aiuto esterno, che può mostrarvi soluzioni e alternative che non si riescono a vedere da soli. Spesso ci si ritrova in dinamiche che si ripetono e da cui pensiamo non poterci liberare mai… invece è possibile! Ma per superarlo occorre sapere come uscirne ed essere guidati nella direzione giusta per farlo.
La figura dello psicologo nelle valutazioni congiunte:
Nella nostra modalità di lavoro diamo importanza alla comprensione delle difficoltà riscontrate, non solo in termini di presenza o assenza di patologia, ma anche in qualità di possibili ostacoli di sviluppo che un bambino può incontrare in una specifica fase di crescita. La presenza dello psicologo all’interno delle valutazioni congiunte non è determinata dal dubbio che possa esserci o meno un problema psicologico alla base della difficoltà riscontrata dai genitori (ad esempio una difficoltà che potrebbe essere presentata come un problema di linguaggio) ma dalla possibilità di inquadrare un bambino a 360° gradi, in termini di risorse, fase di sviluppo e modalità relazionali. Nel corso degli anni abbiamo costruito un protocollo di valutazione congiunta tra figure specialistiche diverse che ci consente da un lato di comprendere meglio il bambino che abbiamo di fronte, in termini di fragilità e punti di forza, e dall’altro lato ci da la possibilità di ragionare in modo più specifico e preciso su un eventuale percorso di trattamento.
Problematiche / Disturbi riscontrati e modalità di intervento:
Premettendo che il lavoro di uno psicologo è soprattutto un lavoro che si fa assieme alla persona che riscontra una difficoltà o un disagio, è possibile fare un elenco delle varie problematiche / disturbi riscontrati con maggiore frequenza:
- Disturbi d’ansia (attacchi di panico, stress, fobie, ansia generalizzata, ossessioni e compulsioni);
- Disturbi d’Ansia di Separazione;
- Disturbi dell’umore (depressione, bipolarismo);
- Psicosomatica (ipocondria, cefalee persistenti che non trovano spiegazione medica, orticaria, perdita dei capelli, colite etc.);
- Disturbi dell'alimentazione (anoressia, bulimia, abbuffate notturne etc.);
- Problematiche relazionali e affettive;
- Disturbi dell’Apprendimento (DSA/ Disturbi della Lettura, del Calcolo, dell’Espressione Scritta, etc);
- Disturbi da Deficit di Attenzione/Iperattività;
- Disturbi della Condotta/Oppositivo-Provocatori;
- Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione;
- Disturbi dell’Evacuazione;
- Difficoltà legate alle fasi della crescita e dello sviluppo personale;
- Elaborazione di traumi, lutti o perdite affettive;
- Problematiche di autostima, assertività;
- Gestione di conflitti personali e interpersonali;
- Disagio sociale, scolastico, lavorativo;
- Dipendenze (affettive, comportamentali e da sostanze);
- Disturbi del sonno.
Per quanto riguarda le valutazioni di minori si pone molta attenzione al fatto che il bambino/ragazzo possa sentirsi a suo agio, viene sempre richiesto al genitore cosa preferisce fare il bambino/ragazzo, quali sono i suoi giochi/attività preferite e l’atteggiamento che presenta con un estraneo. Sarà lo psicologo ad adattarsi più possibile al bambino/ragazzo che ha di fronte al fine di favorire un clima di fiducia e serenità, fondamentali per una corretta valutazione della situazione ed un eventuale percorso di trattamento.
A seconda della problematica presentata e dei sistemi di appartenenza coinvolti si sceglie, insieme alla famiglia, la modalità di trattamento più indicato.
Cosa succede dopo la valutazione?
Dopo aver inquadrato la situazione è possibile capire se è necessario un percorso e di che tipo. Le possibilità sono:
- Rimandare e insieme costruire una visione globale della situazione, offrendo dei consigli ma senza proposta di trattamento;
- Psicoterapia individuale;
- Psicoterapia di coppia/familiare;
- Incontri genitoriali di supporto psicologico/psicoeducativo.
Cos’è la psicoterapia?
La psicoterapia è un percorso di trattamento effettuato dallo Psicoterapeuta (Psicologo che ha conseguito una specializzazione in Psicoterapia ed è regolarmente iscritto all’Albo degli Psicologi e Psicoterapeuti) dove vengono trattati i disturbi psicologici attraverso una serie di incontri. Lo scopo della psicoterapia è promuovere un cambiamento tale da alleviare in modo stabile alcune forme di sofferenza emotiva e serve a vivere meglio e acquisire maggior benessere.
All’interno di questo studio vengono utilizzate tecniche di Psicoterapia Sistemico-Familiare: il malessere presentato dalla persona viene letto non solo come problema dell’individuo, ma come espressione di disagio di uno dei sistemi di appartenenza quali: sistema familiare, sistema coppia, ambiente lavorativo/scolastico, gruppo amicale, etc. Questo non significa che la psicoterapia sistemica va alla ricerca dei “colpevoli” del disagio, ma allarga la visuale alle relazioni, per poter comprendere meglio i vari motivi del disagio provato. Molto spesso si tratta di un incontro tra le caratteristiche individuali di una persona, il suo momento evolutivo (la fase di vita che sta attraversando), e il contesto relazionale in cui si trova.
Il lavoro psicoterapeutico non è rivolto solo ed esclusivamente al trattamento del sintomo presentato ma alle situazioni relazionali che hanno influenzato la sua insorgenza.
Vengono utilizzati inoltre strumenti concettuali e metodologici avanzati per la diagnosi e l’intervento efficace sulle più comuni manifestazioni cliniche dell’età evolutiva in un’ottica cognitivista, anche attraverso consolidate e innovative tecniche di derivazione cognitivo-comportamentale, costruttivista e attachment-based.