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La comunicazione con i bimbi: indicazioni e strategie
La comunicazione con i bimbi: indicazioni e strategie

Cari mamme e papà, oggi parleremo con le logopediste di strategie per promuovere lo sviluppo linguistico e migliorare gli scambi comunicativi con i vostri bimbi.

Sicuramente vi viene naturale applicare molti di questi comportamenti nella vostra quotidianità. Tuttavia, riteniamo utile rendervi maggiormente consapevoli delle modalità più adatte con cui interagire con i vostri piccoli per aiutarvi a utilizzale in maniera più mirata.

Come posso posizionarmi per comunicare meglio con il mio bimbo?

Quando è possibile, cerca di comunicare con il bambino faccia a faccia, portandoti al suo livello, ad esempio sedendoti sul pavimento o su una sedia bassa per mantenere il contatto dello sguardo e l’attenzione alla mimica facciale.

Come posso parlare con il mio bimbo?

Prova ad avere un ritmo lento e ad essere molto ripetitivo per dare modo al piccolo di ascoltare più volte il tuo modello. Denomina gli oggetti e gli eventi che accadono attorno al bimbo. Cerca di stimolarlo con domande aperte (es. “cosa succede?” invece di “cosa fa il bimbo?”), lasciandogli il giusto tempo per rispondere (anche con gesti o espressioni facciali).

Come posso comportarmi quando il mio bimbo sbaglia a dire le parole?

Cerca di ripetere ciò che il bambino dice fornendo il modello corretto oppure imita la sua produzione aggiungendo altri particolari (es il bambino dice “tane” e l’adulto commenta: “il cane”)

Come posso comportarmi quando non capisco cosa sta dicendo il mio bimbo?

Evita di colpevolizzarlo, così come di fare finta di aver capito, piuttosto cerca di aiutarlo a spiegarsi; ripeti la parte che hai compreso chiedendo di concentrarsi sulla parte non comprensibile (es. “Eno ad” – “Cade? Chi è che cade?”), proponi possibili spiegazioni che deve confermare o negare (es. “Bibo ande” – “Il bimbo è grande? No? Il bimbo piange?”) oppure stimolalo ad indicare o usare il gesto per far capire il suo messaggio (es. “Vojo atta” – “Fammi vedere cosa vuoi. Ah, vuoi la macchinina!”)